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A voler essere oggettivi, quanto accaduto ieri può essere letto come una buona oppure come una cattiva notizia, o forse entrambe.

La buona notizia è che (finalmente) torneremo ad avere un Ministro degli Esteri votato alla sua missione, senza “grilli” per la testa. Si tratta di un fatto non di poco conto vista l’emergenza Libica.

La cattiva notizia (per il M5S) è che questo formale avvicendamento probabilmente non sortirà effetto alcuno sulla parabola discendente non tanto del suo (ex) leader, ma dell’esperienza grillina nel suo complesso, basata sulla sistematica destrutturazione dell’establishment governativo e su strumenti di democrazia diretta .

La rivincita della democrazia rappresentativa è a mio modo di vedere una buona notizia.

diM

Per chi vuole dilettarsi con lo spagnolo, ecco di seguito la mia analisi apparsa oggi sul quotidiano di Madrid: UN cambio estetico