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Quando una cosa è talmente lontana da non poter essere vista, non per questo la stessa è da ritenersi irraggiungibile. Quel senso di dismisura che pervade molte testimonianze di giovani, ai quali è pure negato il diritto di sognare il proprio futuro, non può essere tradotto in non misura. Una distinzione importante perché riuscire a “misurare” l’intensità di un problema è il primo passo per risolverlo.

Immaginando che un giovane normodotato possa percorrere una strada piana di cinque o sei chilometri in circa un’ora, dobbiamo presupporre che se la stessa è irta di ostacoli (muri, fiumi senza ponti, boschi ecc.) il tempo necessario possa dilatarsi sino, teoricamente, ad arrivare all’infinito se un ostacolo si dimostra invalicabile.

Così, il GDI (Generational Divide Index, Indice di Divario Generazionale) non pretende di “misurare” quanto tempo sia necessario per raggiungere la meta, ma quanto alti sono gli ostacoli e quanto tempo sarà impiegato per superarli. Una specie di misurazione al contrario, che, infatti, vene chiamata “ritardo” generazionale.

Osservatorio filosofico

Se vuoi leggere il mio articolo Ridare un futuro ai giovani. L’elogio alla follia, pubblicato in Filosofia in Movimento, all’interno dell’Osservatorio filosofico di critica e regolazione sociale del Prof. Bruno Montanari clicca qui

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